Le regole dell’”Aeropoesia” (parole in libertà): in questo giorno del 1912 viene pubblicato il “Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista” scritto da Filippo Tommaso Marinetti

Le regole dell’ ”Aeropoesia” (parole in libertà): in questo giorno del 1912 viene pubblicato il “Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista” scritto da Filippo Tommaso Marinetti

Un genere di poesia liberato dai…
 

Le regole dell’ ”Aeropoesia” (parole in libertà): in questo giorno del 1912 viene pubblicato il “Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista” scritto da Filippo Tommaso Marinetti

L’11 maggio 1912 lo scrittore italiano Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) pubblica “il Manifesto tecnico della letteratura futurista”.

Il testo proviene da una raccolta di documenti futuristi conservati dalla Biblioteca dell’Università di Padova. Già nei tre anni precedenti l’autore era passato dai principi teorici al proporre la poetica delle “parole in libertà”.
Le “parole in libertà” erano un nuovo genere di poesia liberato dai soliti requisiti della visualizzazione convenzionale dei versi e svincolato dalle norme grammaticali.
Il Futurismo fu un movimento artistico di breve durata, fondato nel 1909 dallo stesso Filippo Tommaso Marinetti. Il desiderio ardente dell’autore e dei suoi compagni futuristi era infatti quello di abbandonare il passato e abbracciare il futuro. L’obiettivo dei futuristi era quindi di scartare l’arte del passato inaugurando una nuova era che respingesse la tradizione e celebrasse il cambiamento, l’originalità e l’innovazione nella cultura e nella società.

Il “Manifesto futurista” originale del 1909, scritto da Marinetti, esaltava la bellezza della macchina e la nuova tecnologia dell’automobile, con la sua velocità, potenza e movimento. I futuristi esaltavano la violenza e i conflitti e chiedevano la distruzione di istituzioni culturali come musei e biblioteche. Stanchi della dipendenza dell’Italia dal suo retaggio classico e sdegnoso del presente, questi artisti esigevano un nuovo linguaggio estetico basato sull’industria, sulla guerra e sulla macchina.

Il manifesto originale di Marinetti è stato seguito in vari campi come la scultura, la pittura, la letteratura, l’architettura come si evince anche in scritti di altri membri del movimento. Tra i maggiori esponenti del Futurismo: il pittore e scultore Umberto Boccioni (1882-1916); i pittori Carlo Carrà (1881-1966), Giacomo Balla (1871-1958) e Gino Severini (1883-1966); il pittore e compositore Luigi Russolo (1885-1947); e l’architetto Antonio Sant’Elia (1888-1916).

In cover: il “Manifesto tecnico della letteratura futuristica”. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: www.wdl.org

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