Su se stesso, sul suo corpo e la sua mente, l'individuo è sovrano.

John Stuart Mill e il liberalismo

Oggi ricordiamo uno dei massimi esponenti del liberalismo e dell’utilitarismo, il filosofo…
 

Su se stesso, sul suo corpo e la sua mente,
l’individuo è sovrano.

John Stuart Mill

Muore nel 1873 ad Avignone uno dei massimi esponenti del liberalismo e dell’utilitarismo, il filosofo ed economista britannico John Stuart Mill.

Per Mill se l’uniformità della natura ha come conseguenza la possibilità di prevedere eventi futuri basandosi sull’esperienza passata, tale prevedibilità viene estesa da Mill dalla natura all’ambito dell’agire umano. Conoscendo il carattere dell’individuo e gli impulsi da cui è mosso le sue future azioni diventano prevedibili, questo è il presupposto base, nonché materia di studio, della psicologia. Se la psicologia si occupa della previsione delle azioni umane allora la sociologia si occuperà delle azioni collettive e della previsioni degli eventi sociali futuri.

Egli propone un modello di ragionamento deduttivo, capace di coniugare la verifica e l’osservazione a posteriori dei fenomeni (fisici ed umani) con il ragionamento a priori su di essi. Mill dunque non è un empirista in senso assoluto, ossia non pensa che l’esperienza sia la fonte esclusiva delle nostre conoscenze, ma ritiene che una conoscenza astratta, puramente teorica, ovvero a priori, sia poco utile. È per lui possibile invece integrare teoria ed esperienza, combinare insieme ragionamento ed osservazione, per non cadere nel dogmatismo razionalistico o nel relativismo empirista (o addirittura nello scetticismo): nella follia della ragione astratta o nell’idiotismo della pura esperienza. Nella riflessione di Stuart Mill, il fulcro di una tale ricerca teorica sull’etica riguarda il metodo d’indagine delle scienze sociali. Venivano infatti così definite quelle discipline che, a differenza delle scienze della natura, studiavano i fenomeni sociali, i problemi politici ed economici, la storia ed i meccanismi della mente umana.

Secondo Mill queste discipline, a differenza delle scienze naturali, non potevano essere spiegate ricorrendo allo schema meccanico per cui ad una causa corrisponde sempre un determinato effetto: i fenomeni sociali infatti sono in genere determinati da una pluralità di cause che vanno analizzate e studiate, tenendo presente che la Legge di Causalità è il principio fondamentale di spiegazione di tutti i fenomeni naturali. Essa è nota per esperienza, allorché la mente, tramite un’induzione, comprende che due fenomeni si associano più volte in modo tale per cui la comparsa dell’uno si accompagna a quella dell’altro. Quando una tale osservazione particolare viene generalizzata, ossia quando si verifica un numero elevato di volte, possiamo dire che i due fenomeni sono in rapporto di causa-effetto.

Fonte e per approfondimenti: Wikipedia

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