Dalla psicologia alla spiritualità (glossario minimo): La conoscenza

Dalla psicologia alla spiritualità (glossario minimo): La conoscenza

Per la psicologia la conoscenza non è mai data nel soggetto pensante, ma è il risultato dell’interazione attiva con la realtà, dell’interazione soggetto-oggetto. La conoscenza è un’attività che può consistere…
 

Dalla psicologia alla spiritualità (glossario minimo): La conoscenza

(P) La conoscenza non è mai data nel soggetto pensante, ma è il risultato dell’interazione attiva con la realtà, dell’interazione soggetto-oggetto. La conoscenza è un’attività che può consistere in vere azioni fisiche o azioni simboliche (ricostruite nel e dal pensiero). La conoscenza è l’interazione fra le strutture mentali elaborate dal soggetto e la realtà fisica e sociale fuori dal soggetto. Questa interazione continua porta a delle trasformazioni cognitive dell’oggetto, ai suoi significati, alle sue affordances. Nell’ormai lontano 1979, il sociologo americano Christopher Lasch espresse una visione pessimistica sulla conoscenza negli adolescenti e nei giovani adulti nei quali egli intravvedeva non tanto la mancata o difettosa relazionalità quanto piuttosto un orientamento sociale ‘diffuso’ della concezione del sé e della realtà [Per diffuso si deve intendere caotico, frammentato, confuso]. Il mondo starebbe diventando uno scenario in cui ci si sente sempre più soli per cui il senso agente di sé spinge a ripiegarsi su se stessi fino a diventare fini conoscitori della propria decadenza, fino a coltivare (in modo improprio, aggiungiamo noi) un’auto-osservazione di ordine trascendentale [Questo molti decenni prima dell’avvento del fenomeno di anoressia sociale, il cosiddetto hikikomori].

Dalla psicologia alla spiritualità (glossario minimo): La conoscenza
non c’è nulla da cercare se non la conoscenza di se stessi, del come siamo.

(S) Uno dei principali errori che accompagnano il vivere quotidiano è voler essere, è desiderare di diventare qualcuno, di ottenere qualcosa a tutti i costi, il che si rivela piuttosto spesso pura illusione, fuga idealistica (le attese insoddisfatte dell’Io ideale). Nella vita quotidiana, fatta di infiniti attimi di presenza che si susseguono gli uni agli altri, non c’è nulla da cercare se non la conoscenza di se stessi, del come siamo. La conoscenza di sé che ha il sapore della saggezza avviene attimo per attimo. Conoscere comporta l’osservazione dei pensieri, delle sensazioni, delle emozioni senza iniziare alcuna battaglia, senza condanna, senza emettere alcun giudizio, e senza dare valutazioni o fare confronti. Il difficile è saper accogliere nell’istante presente ciò che è così com’è. Solo in tal modo si può liberare la mente da ogni condizionamento per accettare esperito e vissuto interiore ed esteriore in modo totalmente incondizionato.

Alessandro Bigarelli

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