In questo giorno del 1906 viene Liberato e Riabilitato l’ufficiale Dreyfus grazie alla clamorosa denuncia pubblica dello scrittore Emile Zola, “J’accuse!”

In questo giorno del 1906 viene Liberato e Riabilitato l’ufficiale Dreyfus grazie alla clamorosa denuncia pubblica dello scrittore Emile Zola, “J’accuse!”

Dreyfus venne coinvolto in un…
 

In questo giorno del 1906 viene Liberato e Riabilitato l’ufficiale Dreyfus grazie alla clamorosa denuncia pubblica dello scrittore Emile Zola, “J’accuse!”

Nel 1894, l’ufficiale di artiglieria francese Alfred Dreyfus fu accusato di spionaggio per i tedeschi (aver passato segreti militari ai tedeschi), arrestato e processato per tradimento. Poi dichiarato non colpevole e completamente scagionato nel 1906, Dreyfus venne coinvolto in un controverso e polarizzante scandalo politico francese, che ebbe molta risonanza, noto come “l’affare Dreyfus”.

Alla fine del XIX secolo, dopo il crollo del Secondo Impero, nasce in Francia la Terza Repubblica; un governo parlamentare, in cui prevalgono due forze politiche in conflitto tra loro: la sinistra repubblicana e la destra nazionalista e monarchica. Nel 1894 viene ritrovata presso l’ambasciata tedesca una cesta con una nota anonima contenente un elenco di documenti militari segreti. Le indagini si concentrano su Alfred Dreyfus, unico ufficiale ebreo dell’esercito francese.

L’ala destra, che ha molti legami all’interno dell’esercito, avvia una campagna antisemita che influisce sull’esito del processo. I repubblicani, intanto, trovano nell’ufficiale un capro espiatorio. Dreyfus viene condannato dal Consiglio di Guerra il 22 dicembre 1894, degradato e poi deportato all’Isola del Diavolo, nell’Oceano Atlantico. Nel 1896, il nuovo capo del Servizio Informazioni di Stato Maggiore, il tenente Georges Picquart, scopre che l’ambasciata tedesca era da tempo in contatto con un altro ufficiale, il maggiore Esterhazy, un nobile impegnato in diverse attività al limite della legalità. Il caso viene allora riaperto. Nonostante le prove contro di lui, nel 1898, il consiglio di guerra assolve Esterhazy. Il colonnello Picquart viene rimosso dall’incarico e inviato nella zona di guerra, mentre Dreyfus rimane in esilio. Il 13 gennaio 1898 Emile Zola pubblica sulla rivista letteraria “L’Aurore” il famoso “J’accuse”, una lettera aperta al Presidente della Repubblica in cui lo scrittore francese è favorevole a Dreyfus e contro i capi di governo, il clero e i reazionari, forze del paese.

Si innesca un dibattito sui giornali che fa del “Dreyfus Affair” il primo evento mediatico della storia. Zola fugge a Londra dopo essere stato condannato a un anno di carcere e a una multa di 3.000 franchi per aver insultato le forze armate. Muore nel 1902 in un incidente sospetto, secondo alcuni collegato all’affare Dreyfus. Nell’agosto del 1898 un colonnello, Hubert Henry, confessa di aver falsificato alcuni documenti e si suicida. Si dimette il ministro della Guerra Cavaignacs. Il 7 agosto 1899 a Rennes si riapre il processo che condanna Dreyfus a 10 anni di lavori forzati. Ma il 19 settembre il presidente della Repubblica Loubet gli concede la grazia. Nel 1906 la Corte Suprema annulla la decisione presa a Rennes e Dreyfus viene reintegrato nell’esercito, ricevendo la “Legion d’Onore”. Picquart, il primo ufficiale ad aver difeso Dreyfus, viene promosso generale di brigata.

L’assoluzione di Dreyfus fu un grande successo per il partito laico e repubblicano e ha segnato il declino delle forze conservatrici legate alla nobiltà e alla monarchia.

L’immagine in cover è stata adattata, l’originale utilizzata si trova qui: farkash-gallery.com

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