Nasceva OGGI il filosofo, scrittore di romanzi saggi e testi teatrali, giornalista e attivista politico francese, Premio Nobel per la Letteratura, Albert Camus

Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva,
la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla.
Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà
un regalo per il futuro.
_{Albert Camus}

Albert Camus è stato un romanziere, drammaturgo e filosofo francese, un esponente dell’Esistenzialismo, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1957. Il suo lavoro, che ha influenzato l’evoluzione intellettuale del dopoguerra d’Europa, si limita a rendere l’assurdità dell’esistenza umana. Per Camus, la via d’uscita da questo stato è la ribellione, intesa come atteggiamento filosofico, ma anche come lotta contro l’ingiustizia (“L’uomo ribelle”, “La caduta”, “Il mito di Sisifo”, “La peste”).

Albert Camus nasce il 7 novembre 1913 a Dréan (Algeria) in una famiglia composta da coloni francesi algerini (pied-noir) della classe operaia che cade in disgrazia economica a seguito della morte del padre. Sua madre è di origine spagnola. Suo padre, Lucien, muore nella battaglia della Marna nel 1914 mentre presta servizio come membro del reggimento di fanteria Zouave durante la Prima Guerra Mondiale.

Il giovane Camus trascorre la sua infanzia nella sezione di Belcourt di Algeri. Dopo la morte del padre, si trasferisce in un piccolo appartamento con altri membri della famiglia mentre sua madre li sostiene svolgendo mansion da donna delle pulizie. Questa povertà precoce  rende Camus comprensivo piuttosto che amareggiato. A scuola, i suoi insegnanti  riconoscono la sua intelligenza e lo aiutano a vincere borse di studio.

I primi segni di tubercolosi, che lo affliggeranno per tutta la vita, mettono fine alla sua pratica sportiva e lo costringono a lasciare l’appartamento affollato e malsano. Dopo aver vissuto brevemente con uno zio, Camus vive da solo, studiando filosofia all’Università di Algeri mentre svolge lavori saltuari. Eccelle negli studi e la sua tesi su Plotino e Agostino apre le porte a una carriera accademica, purtroppo impedita dalla tubercolosi di cui è affetto fin da adolescente. Dopo aver flirtato con il Comunismo, Camus è fortemente coinvolto nella recitazione, nella produzione e nell’adattamento di pezzi per il “Teatro dei Lavoratori”, un gruppo che ha portato il teatro alla classe operaia.

Inizia quindi una carriera giornalistica come editore, giornalista e recensore, che continua a perseguire dopo essersi trasferito a Parigi nel 1925. Camus si imbatte rapidamente con l’avanguardia parigina di sinistra e con personaggi come Jean-Paul Sartre, che ammirava i tentativi di Camus di fondare l’azione politica in solida moralità. Camus sposa Maria Casarés, una donna che durante in quel momento è purtroppo dipendente da morfina. Tuttavia, il matrimonio ha vita breve. Camus si risposa, ma questo non impedisce alla sua natura sensuale di cercare altre donne. Il filosofo mantiene relazioni di lunga data con diverse famose donne francesi. Per tutta la sua vita, Camus non ha mai rinunciato alle sue amanti; ha semplicemente “aggiunto” donne che si accontentavano di condividere parti diverse della sua vita.

Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Camus si unisce alla Resistenza insieme ad altri suoi compatrioti d’avanguardia. In quel periodo cura il quotidiano della resistenza “Combat” che dopo la Guerra sposa la politica di sinistra. Nel 1942, Camus pubblica “The Stranger”, che gli porta un immediato successo e consensi. Tuttavia, diviene rapidamente disilluso dall’assolutismo sia della destra che della sinistra. La destra già lo disapprovava, e ora, con la sua disillusione per la sinistra, si sente molto solo. Camus scrive un’opera severamente critica nei confronti dei neomarxisti che iniziano una faida con Sartre. Continua a scrivere romanzi e saggi e inizia ad adattare le opere di Dostoevskij e Faulkner per il teatro. Nel 1956 riceve il Premio Nobel, diventando il secondo scrittore più giovane a riceverlo. Nel suo discorso di accettazione del Nobel, Camus afferma che avrebbe consegnato il premio a Malraux, altro titano della letteratura francese del’900.

Nel frattempo, in Algeria scoppia una guerra civile, che contrappone i nativi algerini ai colonialisti francesi. Camus, che sapeva sempre dove si trovava in materia politica, è improvvisamente combattuto tra la simpatia per i nativi algerini e la sua identità di francese. Molte persone hanno a suo tempo accusato Camus per non aver rilasciato una dichiarazione definitiva in merito. Il 4 gennaio 1960, Camus muore in un incidente automobilistico con il suo editore Gallimard al volante.