Neureka

Il Blog di NeuroRicerca, NeuroComunicazione, NeuroMarketing, NeuroConsulenza e NeuroFormazione

Neureka site navigationSkip to content
  • Home
  • Agenda neuroSegnalazione e commenti a eventi
  • Memento neuroAccadde oggi
  • Neuro docetAforismi di celebri personaggi
  • Neuro newsNovità, curiosità
  • Neuro portfolioAlcuni nostri esempi di neurocomunicazione applicata
  • Neuro videoSegnalazione e commenti a video
Search
Ricordiamo il grande Antropologo statunitense Clifford Geertz, fondatore dell'Antropologia Interpretativa, o Simbolica

Ricordiamo il grande Antropologo statunitense Clifford Geertz, fondatore dell’Antropologia Interpretativa, o Simbolica

23 Agosto 2021 Neuro docet neureka
 
Nel paese dei ciechi, che non sono così disattenti come sembrano, l’orbo non è re, è spettatore.
Clifford Geertz

Ricordiamo il grande Antropologo statunitense Clifford Geertz, fondatore dell’Antropologia Interpretativa, o Simbolica

L’antropologo culturale americano Clifford Geertz ha svolto un lavoro sul campo etnografico in Indonesia e Marocco, ha scritto saggi influenti su questioni teoriche centrali nelle scienze sociali e ha sostenuto un approccio “interpretativo” distintivo all’antropologia.

Clifford Geertz nasce a San Francisco il 23 agosto 1926. Dopo aver prestato servizio nella Marina degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, consegue un BA presso l’Antioch College nel 1950 e un Dottorato di Ricerca all’Università di Harvard nel 1956. Dopo aver ricoperto una serie di brevi incarichi all’inizio della sua carriera, nel 1960 copre una posizione presso l’Università di Chicago, dove viene rapidamente promosso a professore associato e poi professore ordinario. Nel 1970 entra a far parte dell’Institute for Advanced Study di Princeton, New Jersey, come professore di Scienze Sociali, una posizione di rara distinzione che copre fino al 1995. Nel corso degli anni Geertz riceve un numero considerevole di onorificenze e riconoscimenti, tra cui lauree honoris causa da diverse istituzioni. Nel 1958 e nel 1959 è borsista presso il Center for Advanced Study in the Behavioral Sciences (Stanford) e nel 1978-1979 lavora come Eastman Professor all’Università di Oxford. I suoi libri vincono importanti premi, tra cui il prestigioso National Book Critics Circle Award for Criticism del 1988 per “Works and Lives: The Anthropologist As Author”.

Nel 1952 Geertz si reca per la prima volta in Indonesia con un team di investigatori per studiare Modjokuto, una piccola città nel centro est di Giava, dove lui e sua moglie vivono per più di un anno. Sulla base delle sue ricerche lì Geertz scrive la sua tesi, poi pubblicata nel 1960 con il titolo “The Religion of Java” che rappresenta un’analisi completa della religione giavanese nel suo contesto sociale. Questo libro presenta un quadro di una cultura altamente religiosa composta da almeno tre filoni principali (relativi a diversi gruppi di popolazione): questi includono un tipo tradizionale di animismo, l’Islam (di per sé diversificato internamente) e un raffinato misticismo influenzato dall’induismo. Negli anni successivi Geertz torna a Giava, ma trascorre anche lunghi periodi a Tabanan, una piccola città di Bali. Inizialmente trattati con completa indifferenza dai balinesi, Geertz e sua moglie ottengono un significativo accesso alla loro comunità. L’antropologo presenta lì la sua interpretazione del suo tempo in un classico saggio sul combattimento di galli balinese. Sia nell’abbinamento dei galli che nelle scommesse che circondano la lotta, i balinesi drammatizzano la loro preoccupazione di mantenere una precisa gerarchia di rivalità e gruppi in cui ognuno aveva il suo posto fisso.

Geertz svolge poi un lavoro sul campo a Sefrou, una città del Marocco centro-settentrionale, negli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70. Questo gli permette di confrontare due “estremi” della civiltà islamica: omogeneo e moralmente severo in Marocco e mescolato con altre tradizioni e meno interessato alle scritture dottrina in Indonesia. In entrambi i paesi trova la religione tradizionale interessata dal processo di secolarizzazione; mentre le persone sono “trattenute” da convinzioni date per scontate, nelle società moderne devono sempre più “mantenere” le proprie convinzioni in modo molto più consapevole (e ansioso). Così Geertz pubblica “Islam Observed” nel 1968. Fin dai suoi primi lavori Geertz indaga il motivo per cui alcune comunità raggiungono una maggiore crescita economica e modernizzazione rispetto ad altre. Geertz è anche autore di numerosi saggi che elaborano le sue teorie, tra cui “The Interpretation of Cultures” del 1973 e “Local Knowledge” del 1983. Durante gli anni ’80 e ’90, Geertz continua a ricercare quelle culture, ma la sua attenzione si sposta maggiormente verso lo studio degli approcci metodologici all’antropologia e all’etnografia. Nel 1995, Geertz pubblica “After the Fact: Two Countries, Four Decades, One Anthropologist”. Nel libro, traccia la trasformazione dell’antropologia culturale, da uno studio dei popoli primitivi, a un’indagine multidisciplinare dei sistemi simbolici di una cultura e delle sue interazioni, con le più grandi forze della storia e della modernizzazione. Geertz utilizza la più grande forza dell’antropologia (la capacità di confrontare le culture). I suoi lunghi periodi di lavoro sul campo in Indonesia e Marocco gli permettono di vedere ciascuno attraverso l’obiettivo dell’altro. Inoltre, l’antropologo ricorre nel libro anche ad aneddoti dei paesi non occidentali, che affrontano le stesse questioni sociali dei paesi occidentali: identità nazionale, ordine morale e valori in competizione. Geertz aveva ricevuto una LHD dal Bates College nel 1980 e numerose lauree honoris causa e premi. Geertz muore il 30 ottobre 2006 a Filadelfia, in Pennsylvania.

Durante la sua carriera Geertz ha cercato di dare un senso ai modi in cui le persone vivono la propria vita interpretando simboli culturali come cerimonie, gesti politici e testi letterari. Geertz era anche interessato al ruolo del pensiero (soprattutto il pensiero religioso) nella società. Analizzare adeguatamente questo ruolo, sosteneva, richiede una “descrizione fitta”, una valutazione approfondita dei significati che le azioni delle persone hanno per loro nelle loro circostanze, un metodo che Geertz ha cercato di dimostrare nel suo stesso lavoro. Scettico nei confronti dei tentativi di sviluppare teorie astratte del comportamento umano, ma sensibile alle questioni di interesse umano universale, ha sottolineato che gli antropologi dovrebbero concentrarsi sulla ricca trama delle vite degli esseri umani reali. Eppure, ha mostrato che scrivendo degli altri si trasforma necessariamente il “loro” mondo; lo stesso stile in cui scrivono gli scienziati sociali, trasmette la loro peculiare interpretazione. Lo stile di scrittura altamente sofisticato, ma denso e, talvolta, contorto di Geertz, esemplifica il suo influente approccio “interpretativo” all’antropologia culturale.

In cover:  Clifford Geertz. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: albert.ias.edu

Condividi
Share on Facebook
Facebook
Share on LinkedIn
Linkedin
Tweet about this on Twitter
Twitter
Pin on Pinterest
Pinterest
antropologia Antropologia Interpretativa Antropologia Simbolica Antropologo Clifford Geertz comportamento umano grande San Francisco scienze sociali USA

Post navigation

Previous Quando musica e filosofia si incontrano: considerazioni intorno a Free Will dei Rush
Next L’oscillante contrasto e confronto tra utopia e distopia nella Serie TV “Brave New World” ispirata all’omonimo romanzo di Aldous Huxley “Il Mondo Nuovo”

0 comments on “Ricordiamo il grande Antropologo statunitense Clifford Geertz, fondatore dell’Antropologia Interpretativa, o Simbolica”Add yours →

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Toggle sidebar

Articoli recenti

  • Ancora per qualche settimana potrai visitare a Milano la mostra dedicata a Max Ernst
  • Il 26 gennaio 1697 Isaac NEWTON riceve il problema del limite di tempo (brachistocrona) di Jean Bernoulli, risolvendolo quella stessa notte prima di andare a letto
  • “INVERSO: THE PERIPHERAL”, una serie tv futuristica che getta uno sguardo affascinante sulla sorte dell’umanità tra allucinazione e salvezza
  • Oggi ricordiamo il poeta e critico letterario, nonché uno dei più celebrati autori americani, considerato il padre del romanzo poliziesco moderno, Edgar ALLAN POE
  • LA RICERCA QUALITATIVA: opportunità e limiti di un metodo

Commenti recenti

  • Francesco Tucci su Nasceva OGGI un grande esponente della Letteratura in Lingua Spagnola del XX secolo: Jorge Luis Borges
  • Edoardo Zollo su Le Origini Cristiane della festa di Ognissanti
  • Giorgio Fanello su La comunicazione inconscia – parte 1
  • Gianfranco su Il 25 novembre 1915 Albert Einstein pubblica le equazioni di gravità di campo: il cuore della relatività generale
  • Greg Poulsen su Plutone, fotografato per la prima volta, non venne riconosciuto.

Archivi

  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Luglio 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Luglio 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Agosto 2017
  • Luglio 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Agosto 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Gennaio 2016
  • Dicembre 2015
  • Novembre 2015
  • Aprile 2015

Categorie

  • Agenda neuro
  • Memento neuro
  • Neuro docet
  • Neuro news
  • Neuro video
  • Senza categoria

Meta

  • Accedi
  • Inserimenti feed
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Neureka

Via Bonifacio Lupi, 14
50129 Firenze
Toscana - Italia
Phone : 055.747.618.9
Email: info@neureka.it
PI/CF: 06720310488

Privacy policy Cookie Policy
Seguici su
Facebook Linkedin Twitter Instagram Pinterest
NEUREKA è NeuroRicerca, NeuroComunicazione, NeuroMarketing, NeuroFormazione e NeuroConsulenza.

Articoli recenti

  • Ancora per qualche settimana potrai visitare a Milano la mostra dedicata a Max Ernst
  • Il 26 gennaio 1697 Isaac NEWTON riceve il problema del limite di tempo (brachistocrona) di Jean Bernoulli, risolvendolo quella stessa notte prima di andare a letto
  • “INVERSO: THE PERIPHERAL”, una serie tv futuristica che getta uno sguardo affascinante sulla sorte dell’umanità tra allucinazione e salvezza
  • Oggi ricordiamo il poeta e critico letterario, nonché uno dei più celebrati autori americani, considerato il padre del romanzo poliziesco moderno, Edgar ALLAN POE
  • LA RICERCA QUALITATIVA: opportunità e limiti di un metodo
© 2023 Neureka. Powered by WordPress. Theme by WebMan Design. Back to top ↑
NEUREKA utilizza cookie tecnici e di profilazione di terze parti per offrirti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni, sull’installazione dei singoli cookie o per disabilitarli consulta l’informativa estesa cookie e la privacy policy. Se si sceglie di proseguire si acconsente all'uso dei cookie.Proseguo e autorizzo