Dipendenza da Smartphone o Cellular Addiction – parte seconda

Dipendenza da Smartphone o Cellular Addiction – parte seconda

Tutte le attività che il telefono cellulare offre costituiscono attività ad alto tasso di gratificazione, li rende dispositivi psicoattivi per gli adolescenti…
 

17° articolo per la nostra rubrica dal titolo “Dipendenza da smartphone. Il paradosso della solitudine”, curata da Jessica Guidi

Dipendenza da Smartphone o Cellular Addiction – (parte seconda)

Secondo uno studio di Oksman e Rautiainen (2003), il rapporto dei ragazzi con il telefono cellulare va mutando di pari passo con l’età: i bambini che hanno meno di 7 anni, infatti, considerano il telefono cellulare come un giocattolo qualsiasi, imitando gli adulti, giocano con il telefonino del proprio papà, pero questa non assume alcun significato particolare per loro, trattandosi di un gioco in più, un gioco al pari degli altri; infatti e difficile che un bambino di un’età inferiore a 7 anni suggerisca o richieda l’acquisto di un telefono cellulare.

Successivamente, tra i 7 ed i 10 anni, nell’età della pre-adolescenza, il telefono inizia a stimolare la loro curiosità ed il loro interesse, intanto che si discostano da giocattoli, che passano in secondo piano.

Durante questi anni i ragazzini iniziano a pensare che il telefono sia un accessorio che “bisogna possedere”, ed iniziano a formulare le prime richieste ai propri genitori, in coincidenza con il fatto che alcuni dei loro compagni di scuola già ne posseggono uno.

I genitori infatti, sono sempre più spesso sostenitori del precoce possesso del telefonino da parte dei bambini e ragazzi, perché trovano nel telefonino una risposta al proprio bisogno di restare costantemente presenti nella vita dei propri figli, una sorta di “guinzaglio telematico”, non capendo che a volte non è la soluzione migliore per controllare il figlio.

Con la comparsa dell’adolescenza si sviluppa la cosiddetta “Mobile fever“, (Oksman e Rautiainen, 2003), per cui i ragazzini investono un interesse sempre maggiore verso il telefono cellulare.

In questa fascia d’età che i ragazzi sono maggiormente vulnerabili, infatti gli adolescenti considerano il telefono cellulare un dispositivo personale importante, uno strumento di organizzazione della propria vita quotidiana ed un mezzo attraverso il quale costruire il proprio ambiente sociale.

Tutte le attività che il telefono cellulare offre costituiscano attività ad alto tasso di gratificazione, gli rende dispositivi psicoattivi per gli adolescenti, esperienze eccitanti tanto a livello sensoriale, come a livello cognitivo, con un potente impatto sulla cultura, sui valori e sui processi cognitivi dei giovani.

Come descritto nei precedenti articoli i comportamenti di Addiction sono alimentati dal piacere, dal desiderio che provocano, che spinge la persona a mantenere il comportamento in oggetto, e ad aumentare la qualità e la quantità delle interazioni, con l’obiettivo di mantenere sempre alto questa il livello di eccitazione e di ottenere una gratificazione sempre maggiore.

Nel caso della dipendenza da smartphone, ogni volta che i soggetti vedono apparire una notifica sul monitor del dispositivo sale il livello di dopamina, perché ci aspettiamo qualcosa di nuovo e di interessante. Il problema è che non si può prevedere in anticipo che cosa accadrà, e da qui l’impulso a controllare continuamente il telefono.

“ciò che genera una dipendenza è l’interazione tra soggetto, l’oggetto (attività o sostanza), ed il contesto all’interno del quale di verifica l’interazione”
Gregory Bateson.

Ciò significa che la ripetizione messa in atto dal soggetto, come l’uso dello smartphone, è vincolata dal significato personale, che il soggetto stesso attribuisce all’esperienza stessa.

In alcuni casi, infatti, è possibile che appaiano le caratteristiche più rilevanti dei processi di dipendenza: disforia, malessere, ansia che si scatenano nel momento in cui non è possibile utilizzare lo smartphone.

Inoltre emerge un’interferenza con altre attività della vita quotidiana causata da un uso sempre maggiore del dispositivo che viene utilizzato per risolvere problemi affettivi.

“Assenza di controllo”, “Astinenza” e “Desideri infruttuosi di smettere di consumare” conferma quanto i ragazzi e gli adolescenti di oggi siano esposti al rischio di sviluppare un possibile abuso del telefono, e dovrebbero condurci a delle riflessioni più ampie, sulla necessità di diffondere un modello di utilizzo positivo dello stesso, e delle nuove tecnologie più in generale; e di creare programmi specifici di prevenzione di comportamenti disadattati legati ad uno degli strumenti tecnologici sempre più utili, indispensabili e diffusi.

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