Effetto placebo, aspettativa, condizionamento - di Stefano Migliorati

Effetto Placebo, aspettativa, condizionamento

Un placebo è definito come “una sostanza o procedura oggettivamente priva di attività specifica per la condizione da trattare”. D’altra parte, gli “effetti placebo” sono stati definiti come i cambiamenti…
 

EFFETTO PLACEBO, aspettativa, condizionamento

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I farmaci non sono sempre necessari alla guarigione,
ma credere nella guarigione lo è.
Norman Cousins

Da un punto di vista filosofico, è interessante esaminare l’origine dei termini e il loro sviluppo storico. Il termine placebo, originato dalla radice latina “placere” e tradotto come “favorire”, ha infatti avuto molteplici connotazioni nel corso della storia. Abbiamo già visto come il “placebo” possa essere definito come una sostanza inerte (come un’iniezione salina o una pillola di zucchero) o una simulazione di una terapia medica, non direttamente nota, atta a provocare un effetto su un determinato esito (es. miglioramento di uno stato di malattia, sollievo da un dolore, etc). Un placebo è quindi definito come “una sostanza o procedura oggettivamente priva di attività specifica per la condizione da trattare”. Il paradigma più comune per valutare gli effetti placebo (“placebo analgesia”) utilizza un intervento inerte (ad es. una capsula piena di zucchero, un’agopuntura fittizia, un intervento chirurgico fittizio) che si combina con il suggerimento verbale di un trattamento antidolorifico. D’altra parte, gli “effetti placebo” sono stati definiti come i cambiamenti neurobiologici che possono derivare dalle aspettative del paziente, del caregiver o del medico e “risposte placebo” come le osservazioni sperimentali o cliniche risultanti dalla remissione spontanea, dalla regressione alla media e fluttuazioni dei sintomi naturali degli stati patologici.

Evidentemente, il condizionamento gioca un ruolo importante nell’evocare gli effetti placebo. Poiché il condizionamento può essere influenzato da precedenti esperienze personali e mediche, dall’apprendimento e da fattori ambientali, alcuni di questi processi potrebbero non essere mediati consapevolmente. Inoltre, alcuni processi di apprendimento possono avvenire indipendentemente dal condizionamento mediante l’osservazione vicaria, l’apprendimento sociale o, come abbiamo già sollevato, la comunicazione verbale. Dato che è stato dimostrato che gli effetti placebo sono influenzati da suggestioni verbali, processi di condizionamento, osservazione sociale, fattori di personalità e genetica, i meccanismi endogeni sottostanti, che mediano l’elaborazione della grande quantità di informazioni all’interno di un ambiente clinico, sono molto più integrati e complessi di un solo processo. È stato anche dimostrato che forti effetti analgesici del placebo possono essere ottenuti attraverso il condizionamento e che questi effetti sono mediati dalle aspettative. In linea con le teorie che supportano il ruolo dell’apprendimento nei processi cognitivi coinvolti nel condizionamento pavloviano classico, le aspettative possono essere raggiunte attraverso l’apprendimento condizionato che un evento o uno stimolo seguirà un altro evento.

Risulta chiaro come sia i meccanismi di apprendimento impliciti che quelli espliciti siano in grado di suscitare effetti placebo. Le aspettative implicite possono essere modificate e costruite attraverso l’applicazione del condizionamento classico e dei paradigmi di apprendimento associativo, mentre le aspettative esplicite possono essere modellate attraverso suggerimenti e istruzioni verbali. Infatti, una ricerca condotta da Schafer e colleghi, ha dimostrato che gli effetti placebo possono verificarsi nonostante i partecipanti siano stati informati sulla natura dell’intervento simulato e abbiano avuto ulteriori aspettative positive violate in un paradigma che includeva sia suggerimenti verbali che processi di condizionamento. Ciò suggerisce che i meccanismi che guidano i processi comportamentali e fisiologici inconsci potrebbero anche svolgere un ruolo nella formazione degli effetti placebo.

Gli effetti placebo richiedono comunque che la persona trattata creda che un trattamento o una procedura specifici funzioneranno. È stato dimostrato che l’aspettativa e il desiderio di miglioramento sono correlati positivamente con l’entità dell’effetto placebo. Le “aspettative” e il “desiderio di miglioramento” sono entità correlate ma non sinonimi l’una dell’altra. Sebbene i termini “aspettativa” e “desiderio di miglioramento” siano stati comunemente scambiati, il “desiderio di miglioramento” si riferisce alle credenze e ai costrutti misurabili che vengono verbalizzati consapevolmente dagli individui, inclusi pazienti e professionisti; mentre l’”aspettativa” è stata definita come il sottoinsieme delle previsioni guidate psicofisiologicamente che può esistere senza la piena consapevolezza di un individuo.

Stefano Migliorati

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