Quando il filosofo, scrittore e frate domenicano Giordano Bruno arse in Campo de’ Fiori a Roma in questo giorno del 1600

Quando il filosofo, scrittore e frate domenicano Giordano Bruno arse in Campo de’ Fiori a Roma in questo giorno del 1600

“Potresti avere più paura di pronunciare quella sentenza contro di me, che non di accettarla”.
 

Quando il filosofo, scrittore e frate domenicano arse in Campo de’ Fiori a Roma in questo giorno del 1600

Ogni anno il 17 febbraio, una folla si raduna a Roma, in Campo de’ Fiori e corone, poesie e candele giacciono ai piedi della statua rivolta verso il Vaticano. È qui che il filosofo napoletano Giordano Bruno, venne bruciato vivo dall’Inquisizione nel 1600. Condannato per eresie tra cui diversi libri in cui sosteneva la cosmologia eliocentrica di Copernico e così come che l’universo fosse infinito e contenesse molti altri mondi. Le accuse erano simili a quelle presentate contro Galileo 16 anni dopo; a differenza di Galileo, che ritrattò, la sfida di Bruno dette un’aria di eroismo alla sua esecuzione.

Un testimone del suo processo riferì che, quando fu pronunciata la condanna a morte, Giordano Bruno rispose: “Potresti avere più paura di pronunciare quella sentenza contro di me, che non di accettarla”. Sebbene la sua teoria di un universo infinito fosse solo una delle tante idee “eresie” che lo misero nei guai con la Chiesa Cattolica, negli ultimi anni gli è valso la reputazione di primo martire per la scienza moderna.

Giordano Bruno simbolo del libero pensiero

Il fisico Neil deGrasse Tyson ha aperto la sua serie TV 2014 Cosmos: A Spacetime Odyssey con un episodio dedicato a Giordano Bruno, col suo posto nella storia del pensiero scientifico, anche se lasciando fuori il fatto che Bruno fosse altrettanto interessato alla magia antica come all’astronomia.
Brian Cox racconta anche la “morte cinematografica” di Bruno nel suo bestseller Human Universe, ma conclude che “i suoi contributi alla scienza erano discutibili. Era più libero pensatore bellicoso che proto-scienziato”.

Gioradno Bruno è oramai come un’icona di coraggiosa libera espressione tanto che il suo appello persiste in Italia e altrove in Europa. A un concerto di beneficenza a Londra per il Bielorussia Free Theatre, l’attivista Nadya Tolokonnikova dei Pussy Riot tenne un discorso in cui salutava Bruno come un eroe del dissenso di fronte alla repressione. Che una giovane donna nella Russia di Vladimir Putin sia stata ispirata da un frate domenicano defrocked del XVI secolo testimonia il modo in cui Bruno è diventato quasi mitizzato.

La manifestazione della domenica in Campo de ‘Fiori per rendere omaggio a Giordano Bruno viene organizzata dalla National Association of Free Thinkers, e ogni anno attira una schiera di ammiratori di tutti i tipi: atei, anarchici, razionalisti, mistici e riformatori cattolici, così come una delegazione delle autorità cittadine che depongono una corona. Questo riconoscimento ufficiale della sua importanza storica suggerisce una sorta di riabilitazione, ma il rapporto di Bruno con l’autorità rimane inquieto. Per secoli la sua reputazione è stata soppressa dal Vaticano, i registri del suo processo sono stati tenuti segreti e gli è stato negato un perdono papale nel 400° anniversario della sua morte nel 2000, sulla base del fatto che si era allontanato troppo dalla dottrina cristiana per meritarselo (Galileo fu formalmente graziato nel 1992).

La filosofia di Giordano Bruno

Sebbene la sua reputazione persista, pochi al di fuori del mondo accademico ora leggono i libri di Bruno; la storia della sua vita e morte ha una coerenza e un ampio richiamo che i suoi scritti filosofici non hanno. Ma uno dei suoi temi coerenti è lo sviluppo di una nuova filosofia religiosa che trascendeva le divisioni tra cattolici e protestanti e risolveva persino i conflitti religiosi che laceravano l’Europa alla fine del XVI secolo. Si avvicinò a un certo numero di sovrani europei, tra cui Elisabetta I, nella speranza di ottenere il sostegno per queste idee di tolleranza e unità, ma non riuscì mai a trovare consenso. Bruno trascorse metà della sua vita in esilio per evitare l’Inquisizione, cercando rifugio in tutta Europa, costretto a trasferirsi ogni due anni.

Fonte immagine originale elaborata per la cover: qui

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