Il 25 gennaio 1839 l’inventore della calotipia William Henry Fox Talbot espone le prime fotografie alla Royal Institution di Londra

Il 25 gennaio 1839 l’inventore della calotipia William Henry Fox Talbot espone le prime fotografie alla Royal Institution di Londra

Molte delle innovazioni di Talbot, come lo sviluppo, il fissaggio…
 

Il 25 gennaio 1839 l’inventore della calotipia William Henry Fox Talbot espone le prime fotografie alla Royal Institution di Londra

William Henry Fox Talbot, un pioniere della fotografia, è noto per aver inventato nel 1841 una delle prime tecniche di sviluppo fotografico, il “processo di calotipia” (meccanismo positivo/negativo). Intorno al 1834, Talbot aveva scoperto un modo per sensibilizzare la carta con rivestimenti chimici contenenti sali d’argento in modo che la carta si scurisse sotto l’influenza della luce.
Le sue prime immagini erano semplici negativi, realizzati appoggiando un oggetto come una foglia su un pezzo di carta sensibilizzata e lasciandolo fuori al sole; chiamò questi “disegni fotogenici”.
Talbot mantenne il suo lavoro segreto per 5 anni, fino a quando Louis Daguerre annunciò il suo “processo di dagherrotipia” in Francia. In seguito, Talbot fece sapere ai chimici inglesi, John Herschel e Michael Faraday, cosa aveva realizzato. Così, entrambi i metodi fotografici furono rivelati in una riunione a Londra il 25 gennaio del 1839. Talbot sviluppò presto un nuovo processo, che richiedeva tempi di esposizione molto più brevi, che chiamò “calotipo”.

Il processo di Daguerre era in grado di produrre un’immagine più nitida, ma positiva e quindi un’immagine che non poteva essere riprodotta. Il processo di calotipia di Talbot invece produceva un negativo, che sarebbe stato in grado di produrre a sua volta un numero qualsiasi di stampe positive. Le stampe positive realizzate da negativi di calotipia erano chiamate “stampe al sale”. Tuttavia, Talbot ricevette tante critiche perché aveva brevettato il suo processo, ma non è chiaro perché questo fosse considerato un comportamento così odioso, quando era sembrato accettabile per Josiah Wedgwood e James Watt brevettare le loro invenzioni. Dopo poco però la cosa perse di importanza; il processo del collodio umido, inventato nel 1851, rese rapidamente obsoleti sia il calotipo che il dagherrotipo.
Nel 1844 Talbot pubblicò un certo numero di sue stampe in un libro intitolato “The Pencil of Nature” il primo libro pubblicato in commercio ad essere illustrato con fotografie. Talbot voleva mostrare il potenziale della fotografia per riprodurre l’arte, un’idea che ancora non era entrata nell’immaginario comune nel 1844. Nonostante tutto, Talbot fu accusato di soffocare la fotografia in Gran Bretagna e nel 1852 rimosse i costi per i dilettanti prima che una causa legale nel 1854 lo convincesse a non rinnovare il brevetto. Molte delle innovazioni di Talbot, come lo sviluppo, il fissaggio e l’utilizzo di un processo da negativo a positivo, fecero sì che la sua figura di scienziato e di fondatore dello sviluppo e della riproduzione a stampa fotografica mantenesse riconosciuti i suoi meriti.

L’immagine in cover è stata adattata, l’originale utilizzata si trova qui: www.lindahall.org

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