IL TIMEO E L'ARMONIA DEL COSMO (sesta parte) - La musica greca - Articolo di Nicola Carboni

Il Timeo e l’Armonia del cosmo (settima parte)

La parola “armonia” non va intesa nel senso moderno di sovrapposizione di suoni che dà luogo agli accordi. Per i Greci, l’armonia è la combinazione di due tetracordi, ossia di due sequenze discendenti di quattro suoni; è più affine alla nostra…
 

Il TIMEO e l’Armonia del Cosmo (settima parte)

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La musica greca

Prima di proseguire bisogna aprire una breve parentesi circa la musica greca che, per molti versi, differisce dalla nostra. La parola “armonia” non va intesa nel senso moderno di sovrapposizione di suoni che dà luogo agli accordi. Per i Greci, l’armonia è la combinazione di due tetracordi, ossia di due sequenze discendenti di quattro suoni; è più affine alla nostra scala melodica che, tuttavia, è ascendente e non discendente come i tetracordi greci. Ritenevano che, dall’Olimpo, gli dei lasciassero cadere le note sulla terra, allo scopo di rallegrare gli esseri umani.

Le armonie (o scale o modi) erano tre da cui derivavano le altre: il modo dorico per infondere coraggio, il modo frigio per portare allegria, il modo lidio, ritenuto trasgressivo.

 

Il modo dorico

musica greca - il modo doricoIl modo dorico è la scala discendente dal Mi. L’intervallo di tono si trova fra la quarta e la quinta nota, fra il Si e il La, che in greco si chiama Diazeusi

 

Il modo frigio

Musica greca - il modo frigioIl modo frigio è una scala discendente dal Re. La  Diazeusi si trova fra il La e il Sol

 

Il modo lidio

 

Musica greca - il modo lidioIl modo lidio è una scala discendente dal Do. La Diazeusi si trova fra il Sol e il Fa.

 

Se ad una delle tre scale principali, il tetracordo superiore veniva posto nella parte bassa della scala, si avevano gli Ipomodi. Al contrario gli Ipermodi. Prendendo ad esempio il modo dorico:

musica greca - Scala ipodoricaScala ipodorica. Il Mi diventa unione fra i due tetracordi e veniva chiamata Sinafe

Scala-iperdoricaScala iperdorica. Il Mi anche in questo caso è la Sinafe.

 

Se ad una armonica dorica, che era considerata la più importante, veniva aggiunto un tetracordo nella parte acuta e un tetracordo nella parte bassa, si creava la grande scala dorica perfetta.

grande scala dorica perfetta

Si tratta di una grande scala composta da 14 note. L’ultima, posta alla fine dell’armonia, fuori dal contesto per chiudere il tutto, prendeva nome di Proslambanomenos.

Il modo diatonico dorico è una scala eptafonica, formata da 7 note (o gradi) che si susseguono secondo una precisa successione di intervalli, 5 toni e 2 semitoni (il più piccolo intervallo tra due suoni). Per ottava si intende l’intervallo di 8 note posizione a frequenza diversa.  La frequenza, espressa in Hertz, è il numero che definisce quante volte al secondo oscilla un’onda sonora.

La centrale                       →     frequenza 440 Hz La alto (ottava sopra)   →     frequenza 880 Hz La basso (ottava sott)  →     frequenza 220 Hz Il rapporto fra frequenze di due note all’estremità di una ottava è 2:1

I gradi che compongono l’ottava della scala diatonica hanno una particolare nomenclatura. Per semplificare farò riferimento alle note musicali convenzionali della sequenza do, re, mi etc.

Do        Re                Mi          Fa                       Sol              La                        Si             DOa Tonica     Sopratonica     Modale     Sottodominante     Dominante     Sopradominante     Sensibile     Tonale

La struttura della scala eptafonica fu studiata per la prima volta da Pitagora.

Nicola Carboni

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