"La Banalità del Male": ovvero il Processo al Criminale nazista Adolf Eichmann e la frase pronunciata da Hannah Arendt

“La Banalità del Male”: ovvero il Processo al Criminale nazista Adolf Eichmann e la frase pronunciata da Hannah Arendt

Durante il processo ad Adolf Eichmann, la giornalista Hannah Arendt, volontaria reporter e…
 

“La Banalità del Male”: ovvero il Processo al Criminale nazista Adolf Eichmann e la frase pronunciata da Hannah Arendt

Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’ufficiale delle SS Adolf Eichmann disse:

“Salterò nella tomba ridendo perché la sensazione di avere cinque milioni di esseri umani sulla coscienza è per me fonte di straordinaria soddisfazione”.

Eichmann è stato uno dei principali organizzatori dell’Olocausto. Incaricato da Reinhard Heydrich di gestire la logistica della “soluzione finale”, Eichmann partecipò alla famigerata Conferenza di Wannsee dove fu presa la decisione di sterminare gli ebrei; Eichmann e il suo staff erano responsabili dell’organizzazione delle deportazioni nei campi di sterminio.

Dopo la sconfitta della Germania, Eichmann, uno dei nazisti più ricercati, fuggì in Argentina; tuttavia, l’agenzia di intelligence israeliana Mossad lo localizzò nel 1960. Dopo un’ampia attività di sorveglianza, l’11 maggio 1960 una squadra di agenti del Mossad, lanciò un’operazione audace per rapirlo e portarlo in Israele per essere processato. Cosa che avvenne con successo.

Durante il processo ad Adolf Eichmann, la giornalista Hannah Arendt, volontaria reporter e “inviata in libertà”, coniò la frase “la banalità del male” per descrivere l’uomo che appariva rigido e scialbo rispetto all’enormità dei suoi crimini. La “sconsideratezza” – l’assenza di pensiero – secondo la Arendt consentiva ad Eichmann il commettere atti mostruosi esemplificando quella che lei chiamò appunto “la spaventosa banalità del male che sfida le parole e il pensiero”. Hannah Arendt è considerata una delle grandi outsider della filosofia politica del ventesimo secolo. Dopo aver riferito del processo al criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, Arendt intraprese una serie di riflessioni su come esprimere giudizi ed esercitare responsabilità senza ricorrere alla legge esistente, soprattutto quando la legge esistente è giudicata immorale. Condannato a morte, Eichmann fu giustiziato per impiccagione il 1 giugno 1962.

Nell’immagine vediamo ritratto il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann che siede sul banco degli imputati al suo processo del 1961 a Gerusalemme.

L’immagine è stata modificata, l’originale utilizzata si trova qui: www.onthisday.com

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