OGGI nasceva uno degli Intellettuali più influenti del XX secolo, per i suoi contributi alla Linguistica, all'Antropologia Strutturalista, alla Teoria Letteraria e alla Semiotica: Roman JAKOBSON

OGGI nasceva uno degli Intellettuali più influenti del XX secolo, per i suoi contributi alla Linguistica, all’Antropologia Strutturalista, alla Teoria Letteraria e alla Semiotica: Roman JAKOBSON

Roman Jakobson è stato un…
 
La poesia non è altro che un atto di parola orientata all’espressione… La poesia è indifferente all’oggetto dell’atto di parola. Roman Jakobson

OGGI nasceva uno degli Intellettuali più influenti del XX secolo, per i suoi contributi alla Linguistica, all’Antropologia Strutturalista, alla Teoria Letteraria e alla Semiotica: Roman JAKOBSON

Roman Jakobson è stato un filologo e linguista russo di origine ebraica emigrato nella Repubblica Ceca e negli Stati Uniti. Fu una figura di spicco del Circolo Linguistico di Mosca, uno dei due movimenti che costituiscono il Formalismo russo; fu anche uno dei fondatori della “scuola di Praga” di teoria linguistica, la cui altra figura importante fu Nikolaj Trubetzkoi. Le tre idee principali di Jakobson in linguistica svolgono un ruolo importante nel campo fino ad oggi: tipologia linguistica, marcatezza e universali linguistici. I tre concetti sono strettamente intrecciati: tipologia è la classificazione delle lingue in termini di caratteristiche grammaticali condivise (in opposizione all’origine condivisa), marcatezza è (molto approssimativamente) uno studio di come alcune forme di organizzazione grammaticale siano più “naturali” di altre, e gli universali linguistici sono lo studio delle caratteristiche generali delle lingue nel mondo.

Roman Osipovich Jakobson, nasce a Mosca l’11 ottobre 1896.  Fin da giovanissimo si interessa alla poesia, per questo viene coinvolto nella creazione di due centri di riferimento per la letteratura, il “Circolo Linguistico di Mosca”, datato 1915, e la “Società per lo Studio del Linguaggio Poetico di Leningrado”, datato 1917. Ha solo 18 anni al momento della creazione di quest’ultimo. Ma è a Mosca che il giovane Roman Jakobson inizia a studiare le lingue orientali presso l’Istituto di lingue orientali Lazarev. Entra quindi all’Università di Mosca e si iscrive alla Facoltà di Filologia e Storia. In quel periodo domina il formalismo russo, movimento intellettuale e letterario nato durante la Prima Guerra Mondiale, che consolida l’indipendenza della teoria letteraria e della critica letteraria come discipline autonome. Jakobson ha un importante confronto intellettuale con Nikolaj Trubeckoj, un altro importante linguista e fonologo russo, con il quale principalmente corrisponde.

Negli anni ’20 va a vivere a Praga dove nel 1923 inizia ad insegnare filologia russa. Nel 1937 lavora anche come insegnante di letteratura ceca antica, anni dopo a Brno, una città della Repubblica Ceca. Svolge ricerche nel campo della filologia, della poesia, della creazione e del linguaggio e pubblica i suoi risultati in una serie di libri: “The New Russian Poetry” (1921) e “On Czech Verse, with Particular Reference to Russian Verse” (1923). Nel 1930 Roman Jakobson sostiene la sua tesi di dottorato a Praga. Tuttavia, nove anni dopo, nel 1939, è costretto a fuggire dalla città a causa dell’invasione nazista, poiché ebreo. Dopo la sua fuga, Roman Jakobson lavora come insegnante in diverse università: in particolare, a Uppsala, Oslo e Copenaghen. Ma nel 1941 deve scappare di nuovo, sempre a causa dell’invasione nazista. In questa occasione emigra negli Stati Uniti. Una volta lì, insegna ad Harvard, Columbia e al Massachusetts Institute of Technology (MIT). È negli Stati Uniti che Jakobson si concentra soprattutto sul campo della linguistica, a differenza degli anni precedenti, più poetici e incentrati sulla teoria letteraria.

La carriera di Roman Jakobson si concentra sullo studio di diversi fenomeni letterari. Altre sue opere che riflettono questo sono “Osservazioni sulla prosa del poeta Pasternak” (1935) e “Versi sconosciuti di Maiakovski” (1942). Nello specifico, il lavoro di questo filologo si traduce in 475 titoli; tra questi, 374 corrispondono a libri, e 101 a testi vari come poesie, prefazioni, articoli giornalistici… Il suo lavoro, però, non è sempre svolto da solo, ed è per questo che molti dei suoi lavori sono realizzati in collaborazione con altri autori. Roman Jakobson non si occupa solo di lingua e letteratura “adulta”; studia anche la lingua dei bambini. Questi studi risultano particolarmente innovativi, concentrandosi sul ruolo universale di alcuni tipi di suoni nel linguaggio dei bambini. Studia invece anche le afasie (disturbi del linguaggio); in particolare, le alterazioni linguistiche che si verificano in essi.

Jakobson muore a Boston il 18 luglio 1982, all’età di 85 anni, dopo aver trascorso la sua vita immerso dalla ricerca nel campo della linguistica e della letteratura.

Roman Jakobson è stato un grande studioso di lingue; studiò soprattutto le difficoltà che potevano presentarsi in esso. Era anche molto interessato alla letteratura, alla poesia e ai fenomeni e alle tecniche letterarie, come mostra la sua carriera. Il suo lavoro venne distribuito in molti paesi, tra cui Francia e Spagna. Il filologo russo è ancora oggi una figura riconosciuta e ricordata per i suoi contributi e il suo lavoro, in particolare per la sua “teoria della comunicazione”, dove si distinguono gli elementi e le funzioni del linguaggio, essendo molto pratico e di facile comprensione.

In cover: Roman Jakobson. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: commons.wikimedia.org

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