"L’Arte non è verità. L’Arte è una menzogna che ci fa raggiungere la verità, perlomeno la verità che ci è dato di comprendere." Pablo Picasso

OGGI ricordiamo chi come nessun altro fu in grado di Incarnare, Ricercare e Promuovere l’Arte Moderna del XX sec., PABLO PICASSO

Con i suoi approcci rivoluzionari alle modalità di rappresentazione e creazione in dipinti, sculture…
 
L’Arte non è verità. L’Arte è una menzogna che ci fa raggiungere la verità, perlomeno la verità che ci è dato di comprendere. Pablo Picasso

OGGI ricordiamo chi come nessun altro fu in grado di Incarnare, Ricercare e Promuovere l’Arte Moderna del XX sec., PABLO PICASSO

Con i suoi approcci rivoluzionari alle modalità di rappresentazione e creazione in dipinti, sculture, ceramiche, disegni, collage e stampe che hanno contribuito a diversi movimenti artistici, tra cui cubismo e surrealismo, Pablo Picasso è considerato uno degli artisti più influenti del XX secolo.

Nasce nel 1881 a Málaga, in Spagna, il giovane Picasso impara il disegno e la pittura da suo padre, anch’egli artista. Il suo talento gli viene riconosciuto in tenera età, portandolo ad essere ammesso alla Scuola di Belle Arti di Barcellona a 14 anni. Nel 1897, si iscrive per studiare alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid. I primi dipinti, come “La Prima Comunione” (1896), che raffigura sua sorella Lola inginocchiata davanti all’altare, rivelano la sua padronanza della prospettiva e dell’illuminazione. Nonostante la sua educazione il giovane Picasso si rivela insoddisfatto del sistema accademico e frequenta, invece, il Museo del Prado per familiarizzare con le opere di artisti come El Greco, Francisco Goya, Diego Velázquez e Francisco de Zurbarán.

Così Pablo Picasso lascia la Spagna per Parigi nel 1900, ma vi ritorna non molto tempo dopo, visitando di nuovo per lunghi periodi nel 1901 e nel 1902. Durante il cosiddetto “periodo blu” (1901-1904), ritrae soggetti che vivevano ai margini della società: i poveri, prostitute, vagabondi, con una tavolozza prevalentemente blu, che alimenta un’aria di malinconia. Dipinge spesso le sue figure con membra allungate ed espressioni cupe, non solo aggiungendo al tono blu delle sue opere, ma ricordando anche i santi solenni trovati nei dipinti di El Greco. Dopo essersi trasferito a Parigi nel 1904, Picasso trova migliori prospettive, incluso il patrocinio della collezionista d’arte e scrittrice americana Gertrude Stein. Negli anni conosciuti come il “periodo delle rose” (1904-1906), dipinge principalmente con varietà di rosa e si trasferisce a Montmartre, un quartiere popolato da intrattenitori. Uno dei suoi dipinti più noti, “Ragazzo con pipa” (1905) mostra un ragazzo magro vestito di blu, che tiene in mano una pipa e indossa una ghirlanda; dietro di lui c’è uno sfondo arancione con fiori rosa e bianchi.

Picasso inizia anche a sperimentare elementi dell’antica cultura iberica e africana. I primi esempi includono Ritratto di Gertrude Stein (1905), in cui Stein appare seduto con un volto simile a una maschera. Nel 1907 completa “Les Demoiselles d’Avignon”, un grande dipinto ad olio con cinque donne nude composte da forme audaci e masse semplici e spigolose evocative dell’arte africana. Il profilo della figura a sinistra, ad esempio, evoca l’antica ritrattistica egiziana. L’artista attinge anche dall’antica scultura iberica che aveva visto al Louvre e da una maschera africana che possedeva il suo amico Henri Matisse. Mentre i suoi amici intimi e il mondo dell’arte reagiscono inizialmente negativamente, “Les Demoiselles d’Avignon” viene riconosciuto per il suo radicale allontanamento dalla pittura figurativa, in particolare, la bellezza femminile idealizzata, come era intesa dalla pittura accademica dell’epoca. I successivi cambiamenti stilistici di Picasso possono essere trovati nella sua rappresentazione di figure umane nel corso dei decenni. In dipinti come “Ritratto di Ambroise Vollard” (1910) e “Ma Jolie” (1911-1912), le forme umane sono quasi irriconoscibili, essendo state segmentate in piani e linee intersecanti. Questo approccio è caratteristico del cubismo, uno stile che lui e il suo collega pittore, Georges Braque, avevano inventato intorno al 1907, esplorando nuovi modi di rappresentare la realtà utilizzando più punti di vista.

Nel 1912, Picasso introduce l’elemento del collage nel suo lavoro, incorporando materiali come pubblicità sui giornali, carta da parati e lavori in vimini. I primi anni ’20 lo vedono dipingere brevemente alla moda neoclassica, tornando alla rappresentazione figurativa con dipinti come “Donna in bianco” (1923), mentre “Nudo in piedi vicino al mare” (1929) mostra l’influenza del Surrealismo con un nudo femminile composto da arti geometrici e un corpo curvo. Negli anni ’30 Picasso inizia a ritrarre figure dai contorni fantasiosamente sinuosi, rendendo queste distorsioni in colori audaci o monocromi. “Guernica” (1937) – un grande dipinto murale creato in reazione al bombardamento nazista della città di Guernica durante la guerra civile spagnola – raffigura gli orrori della guerra attraverso corpi umani e animali contorti. Molte delle sue opere del dopoguerra fanno direttamente riferimento a dipinti canonici nella storia dell’arte occidentale, sia nei titoli che nelle composizioni, come “Las Meninas” (1957), dopo Velázquez, o “Luncheon on the Grass” (1961), dopo Edouard Manet.

Dopo una vita lunga e straordinariamente creativa muore a Mougins, in Francia, nel 1973. Picasso è stata la prima grande star mondiale dell’arte del XX secolo. Era l’inventiva personificata, un poeta e un intellettuale: una celebrità facoltosa molto ammirata per le sue fenomenali capacità di disegno ma anche, postuma, criticata per il suo cattivo trattamento delle sue mogli e dei suoi amanti. Tuttavia, è stato molto più di questo, ha lavorato come disegnatore, grafico e scultore, lasciandosi dietro un’eredità diversificata di circa 50.000 opere.

In cover:  Pablo Picasso. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: commons.wikimedia.org

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