"Ci si innalza secondo le proprie ali. Si affonda secondo il proprio peso." Jean Cocteau

Poeta, Scrittore, Designer, Drammaturgo, Regista francese. OGGI ricorre l’anniversario di nascita di uno tra i migliori e più talentuosi artisti del XX secolo, Jean Cocteau

Il poeta, scrittore, artista e regista…
 
Ci si innalza secondo le proprie ali.
Si affonda secondo il proprio peso.
Jean Cocteau

Poeta, Scrittore, Designer, Drammaturgo, Regista francese. OGGI ricorre l’anniversario di nascita di uno tra i migliori e più talentuosi artisti del XX secolo, Jean Cocteau

Il poeta, scrittore, artista e regista francese Jean Maurice Eugène Clément Cocteau nasce il 5 luglio 1889 in una piccola città vicino a Parigi, in Francia, da una famiglia benestante. Suo padre di Cocteau si suicida quando il piccolo Jean ha circa 10 anni. Nel 1900 fa il suo ingresso in una scuola privata da cui viene espulso nel 1904. Dopo l’espulsione dalla scuola, il giovane Jean scappa a Marsiglia dove vive, sotto falso nome, nel “quartiere a luci rosse”. La polizia lo ritrova proprio a Marsiglia e lo restituisce alle cure dello zio. All’età di 17 anni, Jean Cocteau si innamora di un’attrice di nome Madeleine Carlier di sette anni più grande ma dalla quale si allontanò in seguito. Nel 1908, Cocteau si associa ad Edouard de Max, regnante tragico del palcoscenico parigino del momento. De Max incoraggia Cocteau a scrivere così il 4 aprile di quell’anno affitta il Teatro Femina per la prima della poesia del giovane scrittore. Nel 1909, Cocteau incontra l’impresario russo Sergey Daighilev che dirigeva i Ballets Russes. Daighilev stimola Cocteau ad avventurarsi nel genere del balletto. La sfida dell’impresario russo spinge Cocteau a scrivere il libretto per un balletto esotico chiamato “Le Dieu Bleu”. Durante questo periodo, Cocteau incontra anche il compositore Igor Stravinsky che stava lavorando alla sua composizione “La Sagra della Primavera”. Nella primavera del 1914, Cocteau visita Stravinsky in Svizzera. Proprio durante questa visita Cocteau termina il suo primo libro, “Le Potomak”.

La Prima Guerra Mondiale scoppia nell’estate del 1914 e, sebbene Cocteau non avesse mai prestato servizio militare, presta aiuto nel gestire un servizio di ambulanza. Lo scrittore conosce un gruppo di marines e poi viene arrestato e restituito alla vita civile nel 1915. Nel 1917 conosce Pablo Picasso col quale si reca a Roma dove incontrano Diaghilev. A questo punto, Cocteau contribuisce alla preparazione del balletto “Parade”. Picasso disegnato le scenografie, Erik Satie scrive la musica e il balletto viene coreografato da Leonide Massine. Nonostante l’inaugurazione di Parigi, nel maggio di quell’anno, si riveli un disastro, pochi anni dopo il balletto ha successo. Dopo la guerra, Cocteau continua la sua collaborazione con diversi artisti famosi. Fonda una casa editrice chiamata “Editions de la Sirene”. La compagnia pubblica gli scritti di Cocteau e molti spartiti musicali di Stravinsky, Satie e un gruppo di compositori conosciuti come “Les Six”. Nel 1918, Cocteau stringe un’intima amicizia con un romanziere di 15 anni, Raymond Radiguet, che influenza fortemente la sua arte e la sua vita. Purtroppo, il giovane scrittore muore di febbre tifoide nel 1923. La sua morte è un duro colpo per Cocteau, cosa che lo spinge a usare l’oppio. Durante il recupero di Cocteau, dalla sua dipendenza dall’oppio, l’artista crea alcune delle sue opere più importanti tra cui l’opera teatrale “Orphee”, il romanzo, “Les Enfants terribles” e molte lunghe poesie.

Nel 1930 esce il primo film di Cocteau, “Sangue di poeta”. Il film è un commento sulla sua mitologia privata. Cocteau progetta l’opera relativa alle avventure di un giovane poeta condannato a percorrere i corridoi dell’Hotel delle Follie Drammatiche per aver commesso il delitto di aver riportato in vita una statua. All’inizio degli anni ’30, Cocteau scrive quella che alcuni ritengono sia la sua più grande opera teatrale, “La Machine Infernal”, basato sull’antico e celebre mito di Edipo. Cocteau scrive anche “La voix humaine” (1930, La voce umana), “Les chevaliers de la table rounde” (1937, I cavalieri della tavola rotonda), “Les Parents terribles” (1938, I parenti terribili) e “La machine a ecrire” (1941, La Macchina da scrivere).

Durante i successivi 15 anni il lavoro dell’artista decade. Uno dei motivi è la sua dipendenza ricorrente all’oppio. Il suo ritorno al lavoro nei primi anni ’40 è dovuto principalmente all’influenza del suo caro amico, l’attore Jean Marais. Nel 1945, Cocteau dirige il suo adattamento de “La Belle et la Bête” (La bella e la bestia). Il film segna un ritorno trionfante di Cocteau sullo schermo. Marais recita nel film come la Bestia, il corteggiatore della Bella e il Principe. Alla fine degli anni ’40, Cocteau adatta al cinema due delle sue commedie (L’aquila con due teste e La tempesta all’interno). Nel 1950, Cocteau dirige il film “Orpheus”, anche questo interpretato da Marais. Stavolta il tema ruota attorno a un poeta assediato da rivali artistici e romantici. Quando sua moglie muore, Orfeo scende all’inferno per salvarla. All’inferno, il destino di Orfeo è determinato davanti a un tribunale. Sempre nel 1950, Cocteau utilizza il suo occhio d’artista per decorare la Villa Santo Sospir a Saint-Jean-Cap-Ferrat e iniziare una serie di lavori grafici. Nel 1954, alla morte dell’amico Collette, il romanziere, Cocteau prende il suo posto nell’Accademia del Belgio. Nel 1955 viene eletto all’Accademia di Francia. Nel 1959, Cocteau realizza il suo ultimo film da regista, “Il testamento di Orfeo”. L’elaborato home movie è interpretato da Cocteau e presenta anche cameo di molte celebrità, tra cui Pablo Picasso, Yul Brynner e Jean-Pierre Leaud.

L’artista muore di infarto all’età di 74 anni nel suo castello di Milly-la-Foret, in Francia, l’11 ottobre 1963, dopo aver appreso la notizia della morte di un’altra amica, la cantante Edith Piaf.

In cover:  Jean Cocteau. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: commons.wikimedia.org

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