Il neuromarketing ha posto le basi verso una nuova definizione di marketing, inteso non più come semplice promozione del prodotto, ma come un insieme di elementi volti a ricercare le cause scatenanti l’insorgere dell’impulso all’acquisto. L’utilizzo del neuromarketing tuttavia può essere ampliato all’analisi dei siti web. Attraverso tecniche scientifiche, unite a specifici dispositivi, è possibile valutare come l’utente si approccia al tuo sito web e, se necessario, migliorare la sua esperienza di navigazione.
Tra le tecniche che il neuromarketing utilizza per misurare i comportamenti ritroviamo:
- l’eyetracking, che traccia i loro movimenti e le loro curiosità;
- la facial expression reading, che analizza le espressioni del viso durante la normale vita quotidiana;
- la voice stress analysis, che consiste nel valutare la percentuale di stress grazie al tono della voce;
- l’ “ EEG biofeedback” o neurofeedback, che permette di verificare l’attività di elaborazione cerebrale umana sottoposta a diversi stimoli esterni
- il EDA/GSR biofeedback, che valuta il battito cardiaco, la pressione del volume sanguigno ed i livelli di stress ed eccitazione
Su Internet il neuromarketing diventa Neuro Web Design, una tecnica che lavora sulla relazione tra utente e design delle pagine web con il fine ultimo di soddisfare un pubblico specifico e di evitare che il cliente transiti in un sito concorrente che meglio risponde alle sue esigenze.
All’interno di un sito web i nostri occhi vengono attratti da alcuni elementi comuni del web design, una combinazione di contrasti, luoghi, contorni e colori
Gli utenti, infatti, reagiscono sulla base di tre fattori:
- EMOZIONI – i siti web preferiti tendono a catturare la nostra attenzione a causa delle emozioni che in qualche modo evocano
- LOGICA –significa rendere facilmente accessibile e comprensibile il sito web
- ISTINTO – un potente strumento a cui attingere nel web design, perché il successo di un prodotto o servizio può spesso dipendere da quanto bene si è persuaso qualcuno a comprarlo.
Il neuro web design distingue per mappe l’analisi del comportamento dell’utente. La mappa basata sulla “percezione”, ad esempio, individua su quale contenuto ricade l’occhio dopo 3 secondi di caricamento della pagina, mentre quella costruita sul fattore “attenzione” individua ciò che risulta più attrattivo per l’utilizzatore.
Attraverso le Heatmaps, Mappe di calore, è possibile valutare come gli utenti che visitano la pagina di u sito, ricadano con lo sguardo su determinati punti dello schermo. Nel caso della pagina di Google, l’attenzione dell’utente è focalizzata dapprima sul logo e secondariamente su quello che è l’obiettivo reale, ovvero la box di ricerca.
Nel caso di Amazon, invece, l’occhio dell’utente muove verso il centro dello schermo dove sono concentrati i contenuti più importanti.
Grazie a queste informazioni, gli esperti di marketing sono in grado di comprendere non solo come ottimizzare il sito ma anche come aumentare le vendite.
Si stanno inoltre facendo investimenti per applicare tecniche di neuromarketing su piattaforme mobile, video e si sta ipotizzando anche una probabile applicazione sui motori di ricerca con la finalità di individuare quali siti sono meno rilevanti di altri.
Se volete realizzare i vostri progetti in modo da far aumentare la fruibilità ed ottenere una risposta da parte dell’utente, vale la pena perseguire l’applicazione di questi principi. In questo modo è possibile avere un appiglio sulla strategia di presentazione migliore, realizzando un progetto e dei contenuti in grado di attirare visitatori e contribuire a generare business per l’azienda.
Andrea Paci
Fonte AATRL, Marketing Arena
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