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RICORDIAMO Warren McCulloch neurofisiologo e cibernetico statunitense, pioniere di una Modalità Interdisciplinare di Comprensione del Cervello

RICORDIAMO Warren McCulloch neurofisiologo e cibernetico statunitense, pioniere di una Modalità Interdisciplinare di Comprensione del Cervello

16 Novembre 2020 Neuro docet neureka
 
Tenendo ben presenti tutti questi limiti e rischi, chiediamoci se un conoscitore così concepito sia in grado di costruire la fisica del mondo che include se stesso. Ma, così facendo, siamo perfettamente franchi nell’ammettere che la causalità sia una superstizione. Warren McCulloch

RICORDIAMO Warren McCulloch neurofisiologo e cibernetico statunitense, pioniere di una Modalità Interdisciplinare di Comprensione del Cervello

Warren McCulloch è stato un neurofisiologo e cibernetico americano, noto per il suo lavoro sulla fondazione di alcune teorie sul cervello e il suo contributo al Movimento Cibernetico. Insieme a Walter Pitts, McCulloch ha creato modelli computazionali basati su algoritmi matematici chiamati “logica di soglia” che suddividono l’indagine in due approcci distinti, uno focalizzato sui processi biologici nel cervello e l’altro focalizzato sull’applicazione delle reti neurali all’intelligenza artificiale. Warren Sturgis McCulloch nasce a Orange, nel New Jersey, nel 1898. Frequenta l’Haverford College e studia filosofia e psicologia presso l’Università di Yale, dove consegue un diploma AB (Bachelor of Arts) nel 1921. Prosegue i suoi studi di psicologia alla Columbia conseguendo un master nel 1923. Ricevuto il suo MD (Master’s degree) nel 1927 dal Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York, intraprende uno stage presso il Bellevue Hospital di New York, prima di tornare al mondo accademico nel 1934. Lavora all’interno del Laboratory for Neurophysiology presso la Yale University dal 1934 al 1941, prima di trasferirsi al Dipartimento di Psichiatria dell’Università dell’Illinois a Chicago. Dal 1952 lavora al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Massachusetts) con Norbert Wiener, alla Yale University e successivamente all’Università di Chicago. È membro fondatore dell’American Society for Cybernetics e il suo secondo presidente durante il 1967-1968. Così anche mentore del pioniere della ricerca operativa britannica Stafford Beer. Muore a Cambridge nel 1969. Warren McCulloch aveva una notevole gamma di interessi e talenti. Oltre ai suoi contributi scientifici, ha scritto poesie (sonetti) e ha progettato edifici e una diga nella sua fattoria a Old Lyme, nel Connecticut.

I più importanti contributi apportati da McCulloch

È ricordato per il suo lavoro con Joannes Gregorius Dusser de Barenne di Yale e successivamente con Walter Pitts dell’Università di Chicago. Qui fornì le basi per alcune teorie sul cervello in una serie di articoli classici, tra cui “A Logical Calculus of the Ideas Immanent in Nervous Activity” (1943) e “How We Know Universals: The Perception of Auditory and Visual Forms” (1947), entrambi pubblicati nel Bulletin of Mathematical Biophysics. Il primo è “ampiamente riconosciuto come un contributo fondamentale alla teoria delle reti neurali, alla teoria degli automi, alla teoria del calcolo e alla cibernetica”. Nel documento del 1943 McCulloch e colleghi tentarono di dimostrare che un programma della macchina di Turing poteva essere implementato in una rete finita di neuroni formali (nel caso, la macchina di Turing contiene il loro modello del cervello, ma il contrario non è vero), che il neurone era l’unità logica di base del cervello. Nell’articolo del 1947 offrirono approcci interessanti alla progettazione di “reti nervose” per riconoscere gli input visivi nonostante i cambiamenti di orientamento o dimensione. Dal 1952, durante la sua attività presso il Research Laboratory of Electronics del MIT, McCulloch lavora principalmente sulla modellazione di reti neurali. Il suo team esaminava il sistema visivo della rana in considerazione delll’articolo di McCulloch del 1947, scoprendo che l’occhio fornisce al cervello informazioni che sono già, in una certa misura, organizzate e interpretate, invece di trasmettere semplicemente un’immagine. McCulloch ipotizzò anche il concetto di formazioni reticolari “poker chip” per quanto riguarda il modo in cui il cervello gestisce informazioni contraddittorie in una rete neurale democratica e somatotopica. Il suo principio di “Ridondanza del comando potenziale” è stato sviluppato da von Foerster e Pask nel loro studio sull’auto-organizzazione e da Pask nella sua Teoria della conversazione e teoria delle interazioni degli attori.

In cover: Warren S. McCulloch. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: www.semanticscholar.org

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