L’EFFETTO HAWTHORNE tra definizione e dubbi (prima parte)

L’EFFETTO HAWTHORNE tra definizione e dubbi (prima parte)

L’effetto Hawthorne può verificarsi quando i soggetti di uno studio sperimentale tendono a cambiare o migliorare il loro comportamento semplicemente perché viene valutato o studiato.
 

L’EFFETTO HAWTHORNE tra definizione e dubbi (prima parte)

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L’effetto Hawthorne può verificarsi quando i soggetti di uno studio sperimentale tendono a cambiare o migliorare il loro comportamento semplicemente perché viene valutato o studiato. Questo fenomeno implica che quando le persone diventano consapevoli di essere soggetti in un esperimento, l’attenzione che ricevono dagli sperimentatori, può indurli a modificare la loro condotta. Il termine è quindi spesso usato per suggerire che gli individui “possono cambiare” il loro comportamento a causa dell’attenzione che stanno ricevendo dai ricercatori, piuttosto che a causa di qualsiasi manipolazione di variabili indipendenti. L’effetto Hawthorne è, pertanto, definibile come la presunta inclinazione delle persone, che sono oggetto di un esperimento o di uno studio, a modificare o a migliorare il comportamento oggetto di valutazione, solo perché questo viene studiato e non a causa di cambiamenti nei parametri o nello stimolo dell’esperimento. Se ancora oggi il termine è spesso usato per riferirsi a quando il comportamento delle persone si modifica in conseguenza alla partecipazione a un esperimento, questo pare sia semplicemente perché esse vengono/si sentono osservate. In altre parole, la tendenza di alcuni individui ad alterare il proprio comportamento pare derivi in risposta alla consapevolezza di essere osservati, qualsivoglia sia il contesto, gli obiettivi e i mezzi.

E così, in ambito lavorativo, l’effetto Hawthorne diviene un termine che si riferisce alla tendenza all’aumento delle prestazioni degli individui quando partecipano a un esperimento. Vale a dire, alcune persone tendono a lavorare di più e ottenere prestazioni migliori quando vengono notati, osservati e oggetto di attenzione da parte ricercatori o supervisori.

Chiaramente, si ritiene che l’effetto Hawthorne sia inevitabile negli studi e negli esperimenti che utilizzano gli esseri umani come soggetti. In tal modo da influenzare tutti i tipi di comportamenti, come le abitudini alimentari o le pratiche igieniche perché hanno notevoli opportunità di modifica istantanea. E’ in grado di alterare i risultati dello studio come lo si può evincere da un esempio di un’indagine sul fumo. Per cui, osservare le persone durante le pause di lavoro potrebbe portare a rilevare tassi di fumo molto più bassi di quelli realmente rappresentativi della popolazione oggetto di studio. Questo fenomeno può anche contaminare uno studio di intervento se uno dei gruppi di controllo cambia comportamento in quanto viene osservato più frequentemente dell’altro.

L’effetto Hawthorne è stato ampiamente discusso nei libri di testo di psicologia, in particolare quelli dedicati alla psicologia industriale e organizzativa. È stato identificato per la prima volta da ricercatori organizzativi. Il termine deriva da dove ebbero luogo gli studi originali: nel sobborgo di Hawthorne a Chicago tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30. Il nome fu coniato durante gli esperimenti che si svolsero in un complesso industriale noto come “Hawthorne Works”, fuori Chicago, presso la fabbrica della Western Electric.

Se il termine effetto Hawthorne rimane ampiamente utilizzato per descrivere l’aumento della produttività dovuto alla partecipazione a uno studio, tuttavia studi aggiuntivi hanno spesso offerto scarso supporto o non sono neanche riusciti a trovare l’effetto. Ricerche più recenti suggeriscono che l’effetto Hawthorne potrebbe non essere effettivamente reale e che lo studio originale fosse imperfetto. Sta di fatto che studi svoltisi negli ultimi decenni sostengono che, molte delle affermazioni originali fatte sul fenomeno potrebbero essere state sopravvalutate. Nonostante il termine sia diventato ampiamente utilizzato in psicologia, economia, affari e altre aree, molti dei risultati originali degli studi di Hawthorne sono stati trovati sovrastimati o persino errati. Tutti i risultati emersi da allora supportano l’idea che questi effetti accadano, anche se l’impatto che effettivamente hanno sui risultati rimane in discussione. Bisogna tenere sempre presente quanto la credibilità degli esperimenti sia essenziale per il progresso di qualsiasi disciplina scientifica. E’ anche vero che, quando i risultati sono significativamente influenzati, dal semplice fatto che i soggetti sono stati osservati, verificare le ipotesi diventa, ahimè, estremamente difficile.

Stefano Migliorati

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