Assolutamente da non perdere tre grandi mostre su Pasolini a Roma a partire da questo mese

Assolutamente da non perdere tre grandi mostre su Pasolini a Roma a partire da questo mese

Le mostre celebrano la figura del regista, scrittore e artista, nelle rispettive sedi museali, con un progetto espositivo coordinato e…
 


Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO
mostra in tre tappe

Il corpo poetico
Data:
17/10/2022 – 20/01/2023
Luogo: Palazzo delle Esposizioni – Roma
Info: www.palazzoesposizioni.it

Il corpo veggente
Data:
28/10/2022 – 13/02/2023
Luogo: Palazzo Barberini – Roma
Info: www.barberinicorsini.org

Il corpo politico
Data:
16/11/2022 – 12/03/2023
Luogo: MAXXI – Roma
Info: www.maxxi.art

Curato da Michele Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Garrera, Flaminia Gennari Santori, Hou Hanru, Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromarchi, Clara Tosi Pamphili

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano la figura del regista, scrittore e artista, nelle rispettive sedi museali, con un progetto espositivo coordinato e condiviso, articolato in tre mostre distinte dal titolo: Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO. Il progetto concepito e curato collettivamente da Michele Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Garrera, Flaminia Gennari Santori, Hou Hanru, Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromarchi, Clara Tosi Pamphili, ha come punto di partenza il tema della corporeità e intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e ancora esercita sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo. Il titolo comune, Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO, è ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), a evocare la misteriosa sacralità del mondo: il mondo arcaico, religioso, del sottoproletariato, un mondo senza classi e senza appartenenze ideologiche, in opposizione a quello della modernità ordinato secondo i principi razionali, laici, borghesi.

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